La vendetta delle cellule è qui.
Aiutare il sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali
Un uso innovativo della "click chemistry", un campo di sintesi chimica ispirato ai processi naturali o in altre parole, alla biochimica. I ricercatori dell'Università di Poitiers e CNRS hanno programmato con successo le cellule del sistema immunitario introducendo in esse marcatori o "segnali" in modo che riconoscano le cellule tumorali e possano annientarle. All'interno del sistema immunitario, i linfociti, un tipo di globuli bianchi, hanno l'importante ruolo d'identificare le cellule maligne che potrebbero essere virus e quindi ucciderle. In un caso "normale", i linfociti sono estremamente efficienti e non falliscono nel loro compito di protezione.
Ma di fronte alle cellule cancerogene, i linfociti non riconoscono le cellule cancerogene come nemiche e quindi permettono loro di mutare per poi accumularsi, formando un tumore. In questo studio, i ricercatori sono riusciti a inserire marcatori sia nei linfociti che in entrambe le cellule cancerogene in modo che potessero confrontarsi. Grazie a questo "testa a testa", i linfociti possono finalmente riconoscere il tumore come nemico e attaccarlo - o più precisamente inviare il segnale per attaccare - come di consueto durante una difesa immunologica.
Introdurre marcatori mediante reazione bioortogonale
Per inserire i marcatori che faranno interagire i linfociti di tipo T e le cellule tumorali, i ricercatori hanno utilizzato una reazione chimica di tipo bioortogonale. Può agire negli organismi viventi senza interrompere altre funzioni biochimiche native. Con questa strategia, è stata eseguita la marcatura metabolica dei gli cani con l'agente Ac4ManNAz. Durante il processo bioortogonale della "chimica clic covalente", una reazione chimica ispirata ai processi chimici naturali, le membrane delle cellule - linfociti T e cancerogeni - vengono innestate con due tipi di marcatori artificiali: trimeri di β-CD (Tri-β -CD) e adamantilo(Tri-Adamo). Le prime, le β-ciclodestrine, aderiscono alle cellule cancerogene mentre le seconde si attaccano ai linfociti T.